SAGRE E VINI: NOTE DOLENTI
Pubblicato il 05/09/2016 da Greta Tizzanini
Vorrei porre l’attenzione sul vino che viene servito durante le feste e le sagre paesane. Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a un impressionante proliferare di queste manifestazioni, spesso organizzate con l’obiettivo principale di reperire fondi per l’autofinanziamento. Questo vale per le associazioni sportive, le proloco, le parrocchie, gli enti culturali, ecc.
Senza entrare nella polemica sempre più accesa secondo la quale queste manifestazioni fanno concorrenza sleale a pizzerie e ristoranti (ci sono molte meno regole e controlli, non si pagano tasse sul guadagno, ecc.), vorrei porre l’accento sul vino in primo luogo, ma anche sulla birra alla spina, che vengono serviti in queste sagre. 
Premetto che mi riferisco a quelle toscane, che conosco meglio, ma temo che la situazione sia uguale in tutta Italia e vorrei precisare che sicuramente ciò non riguarda l’intera categoria, dato che in alcune feste si beve veramente del buon vino. E’ dato per scontato che chi va a cena o a pranzo in queste occasioni non pretende e non deve pretendere un vino di pregio e di alto livello, ma sicuramente nemmeno un prodotto scadente e a malapena “passabile”.
Le riflessioni che vorrei fare sono frutto dell’esperienza diretta come fornitore di vino alle sagre, sia di quella di amici che vi hanno partecipato. Si prova una certa sensazione di rabbia vedendo che il cibo viene preparato con grande attenzione, mentre sul vino ve ne è molta di meno. E’ inutile gustare una buona bistecca, un piatto di pappardelle con sugo d’anatra o di cacciagione, un saporito tortello alla lastra, un fumante piatto di ravioli con ragù di Chianina,
se poi il vino che si deve accompagnare a queste delizie, se tutto va bene, è a malapena passabile. Mi sono sentito dire personalmente da una responsabile di una festa, riguardo al vino: “Chi viene qui a mangiare vuole spendere poco e di vino ne capiscono poche persone, quindi voglio quello che costa di meno”, oppure, da un altro organizzatore, riguardo alla birra alla spina: “Dammi la più economica, tanto quando è bella fredda è tutta uguale e nessuno
si accorge se è più scadente”. Tante volte ho sentito persino dire di quella festa: “il cibo era buono, ma il vino faceva schifo!”. Questo è, secondo me, un atteggiamento che denota poca serietà o professionalità da parte dei responsabili, e bisognerebbe che non ci andasse più nessuno.
Gli organizzatori mediamente non vogliono pagare il vino più di 2,00/2,50 euro a bottiglia. Calcolando che tra bottiglia, tappo, capsula, cartone, etichetta e trasporto, il costo si aggira intorno a 1 euro, traete voi le conclusioni e pensate che vino ci viene servito.
Vi posso garantire oltretutto che aggiungendo solamente 1,5/2,00 euro, si riescono a trovare vini più che onesti e piacevoli.
Un ultimo consiglio: se il vino che vi hanno servito non è buono, fate benissimo a lamentarvi. Forse la prossima volta troverete sulla tavola un vino migliore.
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